Edizioni: Piemme Freeway
Genere: Narrativa 
Prezzo: 16,50 euro

Con questo nuovo libro della Bushnell facciamo un salto nel tempo e scopriamo la vita passata di Carrie: la vita prima di arrivare a Manhattan, prima di diventare scrittrice, prima di conoscere le sue amiche Samantha, Miranda e Charlotte. Scopriamo la Carrie, già ironica ed orginale, alle prese con l’adolescenza: conosciamo la Carrie che frequenta il liceo, si innamora per la prima volta e affronta i primi problemi con amici, genitori, ragazzi. Un vero e proprio prequel di “Sex and the city”, dove le fan più affezionate potranno conoscere il lato teen della regina glamour di New York.

Dedicato alle fan di sempre, ma tendendo una mano anche alle lettrici più giovani, Il diario di Carrie è un libro molto veloce e piacevole, che si legge in un paio d’ore. Entreremo, in punta di piedi, nella quotidianità di una giovane ragazza e, spesso, ci riconosceremo in quelle paure, in quei desideri, in quei sogni e in quelle esperienze. Facciamo un salto nell’adolescenza di Carrie, ma, contemporaneamente, ne facciamo uno nella nostra: i ricordi, con piacere e nostalgia, ci investiranno e le emozioni non mancheranno.  Lo stile è senza dubbio quello della Candace Bushnell alla “Sex and the city”: come sempre ironico, pungente, talvolta amaramente divertente, ma spassoso.
…un assaggio…

"Il trucco per essere una regina non è necessariamente la bellezza, ma l’operosità. La bellezza aiuta, ma senza lo stimolo a voler raggiungere la cima e a rimanerci, la bellezza ti trasformerà solo in un’ape ancella".

Rachele



Traduttore: Giuseppina Oneto
Casa editrice: Adelphi
Collana: Fabula 
Anno pubblicazione: 2007
Prezzo: 16,50
Genere: letteratura internazionale 
Titolo originario: Someday this pain will be useful to you

James è un ragazzo dell'alta borghesia newyorkese solitario, ironico, introverso. La madre ha appena rotto il suo terzo matrimonio durante il viaggio di nozze; la sorella ha una relazione con un professore di teoria del linguaggio; il padre fa i soldi a Wall Street. Quanto a lui, amici non ne ha perché i coetanei lo annoiano: le sole persone con cui ha una relazione buona sono la nonna e John Webster, il gestore della galleria d'arte contemporanea, che sua madre ha aperto più per "fare qualcosa" che per reale interesse.

Ha deciso che non andrà all'università: troppa gente insopportabile della sua età, che gli provoca, sul serio, fenomeni di panico. Per coltivarsi bastano i libri; vuole anche fuggire dalla città e visita su Internet le agenzie immobiliari in cerca di una casa in qualche sperduta località del Midwest in cui trasferirsi per vivere quieto e dimenticato, magari lavorando in una biblioteca: "un luogo dove la gente è costretta a parlare sottovoce e solo quando è necessario. Magari il mondo fosse così!".


Con gli occhi di questo ragazzo, con i suoi pensieri, con la sua ironia pungente mi sono immersa nella sua vita scombussolata. A volte daccordo altre volte infastidita dal suo pessimismo, sono tornata indietro con gli anni rendendomi conto che l'adolescenza è un momentaccio specie se sei tremedamente intelligente e sensibile. 

Ragionamenti profondi, situazioni imbarazzanti, incontri divertenti e anche un pò di storia in questo diario scritto da un Holden dei giorni nostri.

...un assaggio... 

"Quasi tutti pensano che le cose non sono vere finché non sono state dette, che sia la comunicazione, non il pensiero, a dargli legittimità. E’ per questo che la gente vuole sempre che gli si dica: “ti amo, ti voglio bene”. Per me è il contrario: i pensieri sono più veri quando vengono pensati, esprimerli li distorce e li diluisce, la cosa migliore è che restino nell’hangar buio della mente, nel suo clima controllato, perché l’aria e la luce possono alterarli come una pellicola esposta accidentalmente...."

Chiara