Sono le cinque di un sabato pomeriggio pisano e piovigginoso: la presentazione, organizzata dalla Feltrinelli, è fissata per le cinque presso il Polo Carmignani in Piazza dei Cavalieri. Lentamente le persone arrivano e prendono posto: quasi tutte con il libro in mano o pronti a comprarlo presso il banco allestito dalla Feltrinelli all’entrata. Con qualche minuto di ritardo, Daria arriva con il marito Luca Sofri e il figlio Ludovico: sul viso un sorriso aperto e allegro, semplice nel portamento e dolce nell’aspetto particolarmente intellettuale. Cordialmente saluta tutti con un “Buonasera” e si siede insieme al marito, che per l’occasione presenterà il suo ultimo libro: “Non vi lascerò orfani”. L’atmosfera è distesa e la coppia, sorridendo, si alterna in battute, ricordi e parole, fino ad arrivare ad un interessante dibattito con le persone presenti. Sofri ci presenta il libro come un racconto personale e intimo: il racconto di una famiglia, del rapporto fra l’amore e la vita, dell’essere orfani in età adulta: un libro, come afferma la Bignardi, nato molto tempo prima, durante gli anni e poi portato alla luce, scrivendolo con passione la mattina presto, quando intorno regnava il silenzio. Ci sono storie, ci sono riflessioni: noi, lettori, si legge e ci si ritrova, ci si riconosce nelle sue parole. C’è la città di provincia, c’è l’evocazione degli anni settanta, c’è il rapporto conflittuale con una madre ansiosa, impegnativa e negativa,  una madre capace di amare solamente in maniera possessiva. Un tipo di amore conflittuale, complicato, goffo, egoista, ma viscerale e profondo: sempre amore, che è presenza, che ti riempie, unico e per sempre. Un’ opera, come definisce la stessa scrittrice, nata “senza guardare”: una scrittura di getto e andata dritta fino alla fine. Un libro sentimentale e viscerale, costruito con un linguaggio familiare, semplice e ricco di espressioni infantili e formule familiari. Quello che la Bignardi, fra le righe e rispondendo alle domande, ci comunica è che la morte dà senso a tutto. Al termine si è offerta, senza problemi e con il sorriso, per firmare autografi, fare foto e scambiare due parole con i più affezionati. 

Rachele

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