Bastardi senza gloria
Regia: Quentin Tarantino
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Attori principali : Brad Pitt, Diane Kruger, Mélanie Laurent, Christoph Waltz, Eli Roth
Fotografia: Bob Richardson
Montaggio: Sally Menke
Produzione: Lawrence Bender Productions, The Weinstein Company
Distribuzione: Universal Pictures
Paese: USA 2009BB
Uscita Cinema: 02/10/2009
Genere: Azione, Guerra, Avventura
Durata: 148 Min
Formato: Colore 35mm - 2.35 : 1
Durante il primo anno dell’occupazione tedesca in Francia Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent) è testimone dell’uccisione della propria famiglia per mano del colonnello nazista Hans Landa (Christoph Waltz).

 Shosanna si salva per miracolo e scappa a Parigi, dove assume una nuova identità come proprietaria ed operatrice di un cinema. Altrove in Europa, il luogotenente Aldo Raine (Brad Pitt) prepara un gruppo di soldati Ebrei-Americani per compiere azioni di rappresaglia rapide e scioccanti. Successivamente conosciuti dai loro nemici come i “bastardi”, il gruppo di Raine unisce le forze con l’attrice tedesca e agente segreta Bridget Von Hammersmark (Diane Kruger) in una missione per eliminare i vertici del Terzo Reich.

I loro fati s’intreccieranno sotto il tendone del cinema dove Shosanna aspetta per portare a termine il suo piano personale di vendetta…


Tarantino torna sul grande schermo con un film difficile da inquadrare per la grande varietà di generi che presenta.

Tuttavia il suo marchio è chiaro e ci stupisce invece il modo in cui riesce ad amalgamare il western alla Sergio Leone con tanto di colonna sonora Morriconiana, il cinema di guerra americano e un tocco di commedia degli equivoci, ed ancora gangster movie e melodramma.

Il dolore, l'amore e la vendetta vengono posti su uno sfondo pulp, uno dei suoi generi piu' amati.

Bastardi senza gloria è diviso in 5 capitoli (Once Upon a Time in Nazi Occupied France, Ingloriuos Basterds, German Night in Paris, Operation Kino e The Revenge of the Giant Head) i primi due esilaranti e brevi, i due centrali un po’ troppo lenti e a tratti macchinosi, più il gran finale, vero omaggio di Tarantino al Cinema.

Versione originale, dicevamo, perché nel film si parlano 4 lingue (francese, inglese, tedesco e italiano) dove ogni lingua ha una sua particolarità ed un suo significato.

Dal francese degli “occupati” parlato bisbigliando, al tedesco gridato dagli SS in particolare da Zio Adolfo all’italiano maccaronico e picaresco per finire con un inglese che serve da collante anche per esigenze cinematografiche ma che spesso e volentieri è come se fosse un personaggio aggiunto nel complesso intreccio di vendette e spionaggio.

Un altro interessante particolare che il nostro Quentin vuole farci notare, è che non basta finita una guerra togliere la divisa, o per lo meno non dovrebbe: la svastica che Aldo Raine incide sulla fronte delle sue vittime è soprattutto un marchio di Caino morale per far si ché la storia non passi inosservata, e che queste persone siano obbligate a fare i conti con se stesse e con i propri gesti.

Troppo spesso infatti la storia ha cancellato la responsabilità del singolo solo per  semplice tornaconto, come nel film stava per accadere con il colonello Landa.

La storia è originale, abbastanza ritmata, piena di colpi bassi, idiozie esilaranti, battutacce, cinismo e libertà quella di cambiare appunto il corso della Storia, di fare un film sugli ebrei e i nazisti con la licenza di dire tutto, come se fosse una favola (e il film inizia non a caso con C’era una volta...).

In merito al suo film “Bastardi senza gloria”, lo stesso Quentin Tarantino ha così commentato:

“In un film tutto è possibile, anche far finire una guerra di colpo e di colpo togliere di mezzo i grandi criminali al potere; il cinema ha questa grande forza, far riflettere su come un solo gesto, una sola persona, potrebbero cambiare la storia. Il nazismo ormai è diventato un genere cinematografico come lo spaghetti western, il war movie, il thriller, il comico, la spy story: io li ho mescolati tutti insieme per uscire dai canoni banali con cui viene troppo spesso raccontata la seconda guerra mondiale”.

Chiara

6 commenti:

  1. Scopo di una recensione ben fatta e sapientemente scritta è quello di far venire la voglia matta di guardare proprio quel film o leggere quel preciso libro piuttosto che un altro: ho letto tutto di un fiato e pagherei per avere "Bastardi senza gloria" proprio qua sulla mia scrivania.



    Complimenti

    Nami

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  2. che recensione interessante! volevo proprio guardare questo film, e adesso ne ho ancora più voglia. a parte il fatto che mi piacciono molto i lavori di tarantino, sono veramente incuriosito dalla particolare amalgama di generi di cui parlavi. quentin ci sta abituando bene riguardo a questo, ma sembra gli riesca sempre meglio :)



    se poi fa anche riflettere sulla storia, materia che mi piace molto, tanto meglio.



    ciao!

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  3. Visto, mi è piaciuto davvero, non il migliore film di Tarantino, forse perchè troppo lento qua e la, però la prova mi ha convinto;), bella recensione!



    Simone C.

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  4. Grazie mille.

    Il primo post volevo dedicarlo ad un'amica speciale, che mi sprona, a suo modo, ma lo fa agregiamente.



    E poi, miraccomando fatevi una cultura di Tarantino gente, è un mito!

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  5. Finalmente ho visto il film: un CAPOLAVORO.



    Capace di rendere anche le scene più cruente poesia pura, è stato capace di emozionarmi e farmi sentire i brividi lungo la schiena.



    Senza parole: solo sensazioni unich.



    Un abbraccio

    Nami



    PS: grazie per questa chicca Kiarina...grazie per la dedica...grazie.

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  6. una pellicola ESALTANTE. veramente. mi ha incollato allo schermo e non mi sono nemmeno accorto della effettiva durata del film. scene, musiche, immagini intense, forti, che ti muovono dentro. e che magia tarantino. solo lui (e i giapponesi) sanno prendere cose trite e ritrite, viste e riviste e trasformarle in qualcosa di completamente nuovo e originale. era come se vedessi i nazisti in un film per la prima volta.



    attori bravissimi. menzione speciale a christoph waltz ed a melanie laurent. hans landa sa farsi odiare tanto quanto shosanna sa farsi amare.

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